Nel 2022, secondo i dati dell'European Alternative Fuels Observatory, erano in circolazione 206 autobus a idrogeno nell'Unione Europea. Per stimolare la domanda e l'offerta di veicoli a idrogeno, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha destinato 3,64 miliardi di euro alla filiera nazionale dell'idrogeno, coprendo sia la produzione che gli utilizzi finali.
Questo impegno finanziario si affianca ai 3,88 miliardi di euro previsti dal Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile per l'acquisto di veicoli green, rivolti a entità come Regioni, Comuni ad alto inquinamento, Città metropolitane e comuni con oltre 100.000 abitanti. Il PNRR prevede inoltre circa 2,4 miliardi di euro per il rinnovo del parco mezzi a cui si aggiungono i 600 milioni del Fondo complementare destinati all'acquisto di autobus elettrici, a metano o a idrogeno e relative infrastrutture di alimentazione, specificamente per il trasporto pubblico extraurbano e suburbano.
Questo è il quadro su cui ci gioca il futuro del Trasporto Pubblico Locale (TPL), come evidenziato nel position paper di ASSTRA - Associazione Trasporti e H2IT – Associazione Italiana Idrogeno, presentato durante il 1° Convegno Nazionale Idrogeno nel Trasporto Pubblico su gomma a Bologna il 4 dicembre scorso. Oltre a descrivere la situazione attuale, le due associazioni hanno formulato una serie di punti programmatici con l'obiettivo di promuovere un approccio strategico che vada oltre il semplice supporto finanziario, concentrandosi sull'armonizzazione delle normative e sulla semplificazione degli iter autorizzativi.
Andrea Gibelli, Presidente di ASSTRA, ha dichiarato: “L’idrogeno rappresenta un’importante occasione per l'Italia e il suo sistema industriale. Il successo dipenderà molto dalla collaborazione tra il trasporto su gomma e quello ferroviario, soprattutto attraverso partnership pubblico-privato". Sulla stessa linea Valter Alessandria, Vicepresidente di H2IT, che ha detto: “Nel settore della mobilità molti grandi costruttori, italiani ed europei, hanno investito risorse nello sviluppo di mezzi alimentati a idrogeno, per i benefici che questo tipo di tecnologia può offrire in termini di flessibilità di utilizzo, tempi di fermata per il rifornimento e autonomia. Stiamo lavorando per arrivare a una chiara strategia di supporto agli 'usi finali' e alla definizione di strumenti incentivanti che abbattano i costi operativi della produzione di idrogeno, al fine di garantire la massima sostenibilità dei progetti”.
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