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AZIENDE E STAKEHOLDER RICONFERMANO LA FIDUCIA A NME: LA SECONDA EDIZIONE DELLA MANIFESTAZIONE CENTRO DEL DIBATTITO SULLA MOBILITÀ COLLETTIVA GREEN

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Mobilità in Italia, qualcosa è cambiato
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La mobilità sostenibile in Italia sta registrando segnali di crescita: la popolazione sta iniziando a integrare modalità di trasporto alternative all’uso dell’auto privata.

Il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile in Italia si trovano di fronte a sfide importanti, ma alcune tendenze recenti offrono motivi di ottimismo. Nonostante i dati sottolineino il divario rispetto alla media europea, emergono segnali di miglioramento e opportunità per costruire un sistema di mobilità più equo e sostenibile.

Secondo la Relazione 2024 del Cnel sui servizi della Pubblica Amministrazione, l'Italia deve colmare un notevole ritardo infrastrutturale rispetto ai principali Paesi europei. Le dotazioni di metropolitane, reti tranviarie e ferrovie suburbane si attestano al 40%, 53,7% e 56% rispettivamente, rispetto alla media UE. Tuttavia, queste carenze rappresentano anche un'opportunità di sviluppo per migliorare l'efficienza del trasporto pubblico locale (Tpl). Anche il rapporto tra addetti al Tpl e popolazione, pari a 11,3 addetti ogni 10mila abitanti, evidenzia margini di miglioramento. Nonostante il gap rispetto a Paesi come Germania (25,8) e Regno Unito (21,7), vi sono segnali positivi soprattutto in alcune aree urbane. Nel Nord-Ovest, ad esempio, il trasporto pubblico copre il 10,3% degli spostamenti, più del doppio rispetto al Sud Italia (4,3%).

Come emerge dal 21° Rapporto Audimob di Isfort, realizzato in collaborazione con il Cnel, la mobilità sostenibile in Italia sta registrando segnali di crescita. Nel primo semestre del 2024 si è osservato un miglioramento complessivo di quasi 3 punti rispetto allo stesso periodo del 2023. Gli spostamenti a piedi sono aumentati del 2,4%, seguiti da un lieve incremento nell’uso della bicicletta e della micromobilità (+0,3%) e del trasporto pubblico (+0,2%). Questi dati dimostrano che la popolazione sta iniziando a integrare modalità di trasporto più sostenibili nelle proprie abitudini quotidiane, contribuendo a una progressiva riduzione dell'uso dell'auto privata, calato del 2,5%. Anche se il riequilibrio modale è ancora lontano, il cambiamento è in atto.

Il trasporto pubblico italiano ha un ruolo chiave nella transizione ecologica. I dati evidenziano che la strada è ancora lunga, ma le iniziative per promuovere il Tpl e la mobilità sostenibile possono trasformare le sfide in opportunità. Investire in infrastrutture, migliorare l’efficienza dei servizi e incentivare l’intermodalità sono passi fondamentali per raggiungere questo obiettivo. Con il 63,1% degli spostamenti ancora legati all’uso dell’auto privata, c’è spazio per politiche ambiziose che puntino a ridurre la dipendenza dalle quattro ruote, promuovendo alternative più sostenibili.

La crescita degli spostamenti a piedi e in bicicletta, seppur lieve, è un segnale incoraggiante, così come l’aumento dell’uso del trasporto pubblico. Il divario con l’Europa può essere colmato attraverso un impegno costante e il coinvolgimento di tutti gli attori, dalle istituzioni ai cittadini. Il 2024 segna l’inizio di un cambiamento culturale e infrastrutturale, con l’obiettivo di rendere la mobilità italiana più inclusiva, moderna e sostenibile.